Questa pietanza, che ha origini mediorientali, è molto gustosa e sana, ma anche economica!
Il suo nome deriva dal latino “maccare”, schiacciare, che in dialetto diventa “ammaccare”, e si diffonde in tutta la Sicilia (con nomi molto simili) a partire da Agrigento o da Ragusa (ci sono pareri discordanti).
Le protagoniste di questo piatto gustoso sono le fave verdi secche (faiani), ricche di proprietà benefiche per la nostra salute.
Hanno pochissime calorie rispetto gli altri legumi ma sono ricche di sali minerali, proteine, fibre, potassio, ferro, fosforo e vitamine!
Possono avere un’azione energizzante ed anche diuretica, per questo sono indicate per chi soffre di affaticamento o stanchezza e per chi ha problemi ai reni.
Nella nostra provincia il maccu di fave è il piatto tipico della festa di San Giuseppe!
Quindi in occasione della ricorrenza vi proponiamo quindi una ricetta di base del macco di fave, che potete arricchire con la vostra fantasia, ad esempio aggiungendo la pasta, oppure dei crostini.
Nella tradizione contadina era comune aggiungere la borragine a metà cottura, oppure il finocchietto selvatico come decorazione a cottura ultimata.
Come preparare il macco di fave
Tagliare finemente la cipolla e il sedano e fare un leggero soffritto.
Aggiungere le fave precedentemente ammorbidite e ammollate per almeno 12 ore. Ricoprire il contenuto della pentola (meglio di coccio!) con acqua fredda.
Cuocere a fuoco bassissimo fino a quando sarà possibile schiacciare con una forchetta le fave, aggiungere sale e pepe.
Se si vuole creare una mousse più vellutata frullare con il minipimer.
L’olio meglio aggiungerlo alla fine, a crudo, decorare con finocchietto selvatico.